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Morano
  costruzioni elementari

Tali costruzioni sono, insieme agli ovili, uno dei tratti distintivi dell'ambiente agrario moranese. Basti pensare che agli inizi dell'Ottocento le costruzioni elementari erano 198, pari al 65 per cento del totale dei fabbricati rurali.

Si trattava - come il nome suggerisce - di edifici di dimensioni ridotte, ad una o tutt'al più due cellule, in genere sovrapposte. Pur differenziandosi talvolta l'una dall'altra per più di un aspetto, erano accomunate dal loro ruolo di dimore temporanee ed occasionali: esse, infatti, fungevano da ricovero per i contadini (solitamente durante il giorno e solo eccezionalmente durante la notte), da deposito per gli attrezzi ed i prodotti agricoli, da stalla per gli animali.

Nei testi che accompagnano l'esposizione sono esaurientemente illustrate le ragioni che spiegano l'elevato numero di edifici di questo tipo nella campagna moranese, rappresentate dalla presenza, sul territorio, di una rilevante fascia di piccole e medie proprietà terriere e dalla propensione della popolazione agricola a risiedere nell'abitato e a recarsi giornalmente nei luoghi di lavoro.

La ricerca propedeutica alla formazione del museo consente di affermare che tali costruzioni, ancorché presenti anche nell'ambito delle proprietà maggiori e dei complessi rurali, nella maggioranza dei casi erano annesse ai piccoli fondi contadini e che frequentemente contenevano anche una o due vasche in muratura per la pigiatura dell'uva. In questi fondi, infatti, almeno fino a quando non si diffusero la fillossera e la peronospora, la coltivazione della vite era la coltura prevalente.
costruzione elementare in località Campizzo

 
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