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Cattedrale della Achiropita
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  Cattedrale della Achiropita

Ubicata nella centralissima piazza Duomo, sul luogo di un antico oratorio ove, secondo la tradizione, il monaco Efrem venerava l'immagine dell'Achiropita, la cattedrale ha subito molteplici rimaneggiamenti che hanno alterato profondamente la struttura originaria dell'edificio e i suoi interni.

Di fondazione antichissima - il primo nucleo viene fatto risalire all'VIII secolo -, dopo essere stata ampiamente ritoccata dai Normanni, fu completamente ricostruita, per volere di Roberto d'Angiò, nella prima metà del XIV secolo (ca. 1330), assumendo una fisionomia ad impianto basilicale di marca gotico-angioina, ancora oggi visibile soprattutto nella zona dell'abside.

Sul finire del XV secolo, venne ripresa negli impianti murari (su un lato fu aperta una seconda porta, la cosiddetta porta piccola, in stile gotico, tuttora praticabile) e nelle strutture portanti. Altrettanto numerosi i rifacimenti dei tre secoli successivi, destinati in particolare agli interni, che furono arricchiti di arredi lignei e marmorei.

Un ulteriore consistente intervento data alla fine del XIX secolo, allorché, a seguito dei danni provocati dal terremoto del 1836, la facciata e il campanile furono ricostruiti e gli interni ampiamente ritoccati: fu realizzato un secondo pavimento marmoreo, l'abside e le pareti decorate, le colonne rivestite, ecc. E' stata nuovamente restaurata negli anni Novanta del XX secolo. Nel corso quei lavori, sono venuti alla luce frammenti di un mosaico normanno.

Attualmente, la costruzione si presenta quanto mai composita: motivi tardo-rinascimentali si alternano a motivi di evidente ispirazione barocca, in un gioco di commistioni di grande originalità e impatto visivo.

E' divisa in tre navate, su una delle quali si aprono quattro cappelle, e presenta tre absidi di epoca barocca, come barocchi sono il pulpito in marmo, il pavimento, gli stucchi delle cappelle laterali e l'altare in marmi policromi della Cappella di San Benedetto. Di evidente realizzazione cinquecentesca è, invece, il soffitto ligneo a cassettoni.

La Cattedrale, che fino al 1460 ha praticato il rito greco, è intitolata alla Vergine Maria Achiropita, che letteralmente vuol dire non dipinta da mano umana, come recita la scritta che corre lungo la facciata principale e come testimonia il bellissimo affresco della Achiropita, una preziosissima icona bizantina visibile sul terzo pilastro di sinistra. A ribadire la devozione di cui l'icona è oggetto, la sua storia è illustrata in sei pitture a fresco, databili al XIX secolo, realizzati dal Capobianco nella zona dell'abside.
la Cattedrale dell'Achiropita, la facciata principale

 
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