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Morano
  proprietà degli allevamenti

Per quel riguarda il regime proprietario che caratterizzava la pastorizia, la ricerca propedeutica alla formazione del museo - i cui esiti sono riassunti nei testi esposti nella sezione - permette di affermare che nell'Ottocento, vi era una sostanziale corrispondenza tra la distribuzione della proprietà della terra e quella degli allevamenti.

Ed infatti, alcuni dei maggiori proprietari terrieri erano anche in possesso delle greggi più numerose. Nell'ambito di alcune delle proprietà private più estese si realizzava, sia pure in modo elementare e non sempre abbastanza razionale, una integrazione, per così dire naturale, tra la produzione agricola e l'allevamento del bestiame: le greggi potevano usufruire dei pascoli, nonché del foraggio, destinato ad integrarli o a sopperirvi specialmente nel periodo invernale; non solo, ma il bestiame, mediante la stabulazione, forniva il miglior tipo di fertilizzante che venisse usato in passato. Senza dire che i bovini erano utilizzati per la maggior parte dei lavori agricoli (aratura, erpicatura, trasporto, ecc.) e per la produzione del latte e della carne.

Un rapporto di integrazione più funzionale e produttivo tra azienda agricola ed allevamento bovino si realizzò con l'insediamento dei coloni marchigiani a partire dal primo decennio del XX secolo.
immagine di un pastore intento al lavaggio del gregge
la foto è del 1980

 
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