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Rossano
  Palazzo Arcivescovile

Il Palazzo Arcivescovile risulta attualmente composto da un corpo unico, unito alla struttura della Cattedrale dell'Achiropita e suddiviso in più settori destinati a vario utilizzo: oltre all'abitazione del Vescovo e agli uffici della Curia, comprende anche il Salone degli Stemmi, l'Archivio Storico e il Museo Diocesano di Arte Sacra.

Il nucleo più antico dell'edificio, che ha subito nel corso del tempo continui rimaneggiamenti, risale, con ogni probabilità, alla fine del Quattrocento. La sua importanza crebbe a partire dal Concilio di Trento, allorché fu imposto ai vescovi l'obbligo della residenza. Risale, infatti, alla metà del Cinquecento, la cosiddetta Camera dell'Arcivescovo Castagna. Quasi un secolo dopo, l'Arcivescovo Spinelli aggiunse un altro corpo di fabbrica sul quale appose il suo stemma. Nel 1650 Monsignor Carafa lo ingrandì verso oriente (l'attuale studio dell'Arcivescovo), mentre Monsignor Adeodati, nei primi anni del Settecento, congiunse l'Episcopio alla Cattedrale con un percorso interno.

E' stato ristrutturato in diverse parti dopo il terremoto del 1836, che lo danneggiò gravemente. Nel secondo dopoguerra, infine, l'Arcivescovo Rizzo fece realizzare l'attuale ingresso su Largo Duomo (l'antico ingresso su Via Arcivescovado è utilizzato oggi come varco di accesso agli uffici della Curia e al cortile interno del museo).

Dal dicembre 2000, due ali del palazzo, opportunamente ristrutturate, ospitano in via permanente il Museo di Arte Sacra.
uno scorcio del Palazzo Arcivescovile, sede del Museo Diocesano

 
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