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Rossano
  Collezione del Museo Diocesano di Arte Sacra

La collezione esposta nel museo è da considerarsi tra le più ricche dei musei diocesani calabresi. Più che il numero delle opere, è il valore storico e documentale dei reperti e dei documenti che vi sono conservati a farne un museo di particolare interesse.

I nuovi spazi espositivi, inaugurati nel dicembre 2000, distribuiti in dieci sale, come pure l'allestimento, strutturato in aree tematiche, esaltano ancor più l'importanza della raccolta ed offrono al visitatore un percorso di visita davvero stimolante.

Gli oggetti, assai diversi per tipologia e datazione (si va da reperti databili al V secolo a.C. a reperti databili al XIX secolo), provengono, in massima parte, dalla Cattedrale, dalle stanze del Palazzo Arcivescovile e dalle altre innumerevoli chiese del centro e documentano l'importanza che la città ebbe in passato quale capitale dell'Impero di Bisanzio e sede di una delle più antiche Arcidiocesi della Calabria.

I reperti di maggiore interesse sono il Codex Purpureus Rossanensis, uno straordinario evangelario greco del VI secolo, esposto nella sala centrale del museo, e il cosiddetto anello di San Nilo, una preziosissima vera in bronzo del IX secolo, esposto nella sala dedicata alla argenteria liturgica.

Intorno, a farvi da cornice, paramenti liturgici, tele e dipinti su tavola, pergamene, reperti archeologici, busti e arredi lignei, frammenti architettonici, statue e croci processionali.
la tavola del Codex Purpureus raffigurante Marco seduto in trono intento a scrivere il Vangelo

 
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