presentazione
sede museale
collezione

> sezioni museali

argenteria liturgica
busti e arredi lignei
Codex Purpureus Rossanensis
committenza e destinazione
datazione e provenienza
il testo superstite
: a.Tavola I
: b.Tavola II
: c.Tavola III
: d.Tavola IV
: e.Tavola V
: f.Tavola VI
: g.Tavola VII
: h.Tavola VIII
: i.Tavola IX
: l.Tavola X
: m.Tavola XI
: n.Tavola XII
: o.Tavola XIII
: p.Tavola XIV
: q.Tavola XV
: simbologia e colori
: personaggi del Codex
l' arrivo a Rossano
paramenti liturgici
pergamene
reperti archeologici
tele e dipinti

servizi
bibliografia

Rossano
  simbologia e colori

La gamma di colori utilizzata dagli autori del Codex è assai variegata e risponde, oltre che ad esigenze squisitamente tecniche, anche a ragioni d'ordine teologico e simbolico. Le diverse tonalità cromatiche sono utilizzate, infatti, per designare i personaggi e i loro stati d'animo, le condizioni ambientali, lo scenario umano.

Cinque i colori prevalenti (porpora, oro, bianco, nero, blu), corrispondenti ai colori liturgici che useranno le chiese cristiane, sia quella greco-ortodossa che quella latino-cattolica.

Il porpora è il colore della sacralità e sta a simboleggiare il sangue versato dal Cristo per la redenzione degli uomini. L'oro è riservato a Gesù ed è utilizzato per esaltarne la natura divina. Il bianco, che è il terzo colore dominante nelle miniature, è simbolo di purezza ed innocenza e ricorre con frequenza nella rappresentazione dei discepoli. Il nero, adottato dagli autori per sottolineare i contrasti, sta a rappresentare la perdita della speranza e la tenebra della morte eterna. Il blu, infine, è il simbolo del prestigio e dell'autorevolezza, ma anche della serenità e dell'equilibrio.
la tavola del Codex Purpureus che illustra la parabola delle dieci vergini

 
|1|