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  Calabria Citra

Nella sala d'accesso al museo civico, un pannello esplicativo dà conto delle specificità culturali dell'area geografica documentata.

Vi si legge tra l'altro che 'il territorio regionale - come è noto - può essere idealmente diviso in due distinte aree culturali da una linea (immaginaria) che passa all'altezza di Tiriolo e che consente di distinguere la Calabria di antica latinità, detta tradizionalmente Citeriore, da quella di antica grecità (da Catanzaro in giù), detta Ulteriore.

La divisione, di solito intesa in senso puramente amministrativo, ha una sua ragione d'essere anche nel quadro del complessivo paesaggio calabrese e giova a vederne meglio le differenze'; ed ancora che 'al viaggiatore che cento anni fa doveva recarsi dall'Italia centrale in Sicilia, scegliendo la 'strada di Calabria', non doveva sfuggire che, attraversata la cosiddetta Calabria Citeriore (oggi provincia di Cosenza) e lasciato il paese di Tiriolo ... egli era entrato in una Calabria assai diversa dalla prima. Ciò che più lo doveva colpire era l'aspetto dei costumi popolari e la mutata foggia del copricapo. Era improvvisamente sparito il cappello di feltro a forma conica (cappiellu pizzutu) portato finora dai contadini e dai pastori; e al suo posto compariva uno strano copricapo di lana azzurra a guida di un lungo sacco, la cosiddetta barritta longa.'